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AA​.​VV. - A treasure to find, un omaggio ai Novembre

by Mag-Music

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Come Pierrot sul crinale del tempo

Conservo ancora oggi un ricordo nitido e piacevole del gruppo romano, in particolar modo di Carmelo Orlando, che ebbi occasione di incontrare prima telefonicamente e poi di persona al Rainbow di Milano nel 1999, in occasione del tour di spalla ai Moonspell insieme ai Lacuna Coil.

Anno che, tra le altre cose, fu particolarmente cruciale per loro, non solo per l'entrata nel roster della Century Media ma specialmente in virtù di una pubblicazione eclettica, potente ed evocativa, come Classica.

L'impressione immediata fu quella di trovarmi al cospetto di una sensibilità non comune, particolarmente accurata e sincera nei modi nonché orgogliosa dell'esperienza non solamente estetica e sonora, ma anzitutto umana, della band.

Il segreto dei Novembre è coinciso del resto, da sempre (ossia sin dalle già magistrali intuizioni di Wish I Could Dream It Again…), col rigore e l'impatto emotivo trasmesso dal medium sonoro: si trattasse di ricavi acustici mediterranei o più inclini alla visione nordica, di architetture neo sinfoniche, di virtuose aperture neo psichedelico progressive e ardite filiazioni con l'eleganza pop (l'eco verso Kate Bush in Cloudbusting) ed elettronica (come dimenticarsi la loro versione di Stripped dei Depeche Mode sul superbo Arte Novecento?), o ancora di posture neo death/black, in loro l'esplosione/esplorazione della radice umana più intima non venne mai meno. Del resto, ancora oggi e a distanza di più di vent'anni, è questo elemento a rendere l'esperienza artistica dei nostri profondamente diversa e innovativa rispetto a quella del ceppo scandinavo e albionico (il primo ad accorgersene fu proprio Dan Swanö).

Certo, nei tratti e nel contesto storico dei Novanta, dove fondante fu la confusione tra il metal più radicale (death, doom e black in primis) e il gotico, le analogie col profondo nord non mancarono, ma è nel ritratto dello spirito di cui sopra che Novembre seppe, ed ebbe il coraggio, di porsi oltre codici e norme formali di genere, seguendo anzitutto l'istinto primario dell'espressione e condizionando sin dal principio le formule progressive sorte in seguito. Scelta, o radicata inclinazione romantica se preferite, che li pose specialmente sul medesimo crine attitudinale di Anathema, Opeth e Katatonia (a ben vedere/sentire un processo di complementarietà generazionale), divenendo loro malgrado la più credibile risposta latina nei riguardi di quel sentimento artistico… col senno di poi lo si può affermare.

Ma aprirono drasticamente, anche a loro insaputa probabilmente, offrendo coordinate umorali, immaginifiche e, ci tengo a ribadirlo, emotive, oggi seminali per il linguaggio europeo del cosiddetto post-black o le matrici neo psichedeliche e dark di certo metal progressivo contemporaneo (in quest'ottica momenti come Materia e The Blue restano dei veri e propri territori di confine), pensiamo a gruppiu come Alcest, Lantlôs, Amesoeurs, Klimt 1918, nati certo non a caso.

All'interno di A treasure to find non ci si limita quindi alla pura e semplice celebrazione di un'esperienza ma, questione ben più importante e urgente, si afferma una continuità estetica e spirituale. Nessuna delle nove rivisitazioni che ascolterete manca d'ispirazione o sentimento, permangono costantemente grazia e gratitudine in ogni cenno a conferma della profonda vitalità in atto nell'attuale scena italiana. Specie in questo 'viale materico' dell'animo composto di armonie donate dal silenzio e dalla tempesta del cuore.

Un ciclo di cui i Novembre non possono che andare fieri, atto a confermare e immortalare il senso di un percorso che oggi acquisisce oltremodo rilievo, sia dopo la scomparsa di Fabio Vignati sia per l'insperata conferma di un nuovo episodio alla fine di quest'anno.

Stefano Morelli (Rumore), maggio 2015

credits

released May 11, 2015

Progetto ideato e curato da Marco Gargiulo con la collaborazione di Stefano Morelli (Rumore)

Artwork di Daniele Serra (www.multigrade.it)

Masterizzato da Fabio Fraschini e Gianluca Divirgilio presso Play Rec, Roma

Prodotto da Marco Gargiulo per Mag-Music Productions

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